By Tempestario • Sangue di Rovo

Il Famiglio Deifico è il primo Famiglio a cui una strega si approccia. Corrisponde al “Dio patrono” o alla “Dea matrona” dei praticanti moderni, anche se in passato il concetto di “Divinità” in senso non cristiano si era andato a perdere con la fine del paganesimo ufficiale, e quindi ci si riferiva a tali Entità semplicemente come Spiriti; Spiriti più potenti rispetto ad altri, certo, ma pur sempre Spiriti. Talvolta questi venivano per l’appunto chiamati Spiriti Maggiori.

Contesto storico

In che contesto appariva il Famiglio Deifico nel Medioevo e nella Prima Età Moderna? Esso era a capo del corteo delle cosiddette “Signore della Notte” (Dominae Nocturnae).
Ovunque andiamo nell’Europa del passato, infatti, troviamo sempre, seppur chiamato con diversi nomi, lo stesso tema: vi è una figura, il Famiglio Deifico, che procede assieme a un corteo di spiriti (solitamente femminili e associati alle fate) e di anime di esseri umani (le cosiddette “streghe”, che evidentemente altro non erano che individui che avevano effettuato esperienze extracorporee) passando di casa in casa.
Le persone che volevano ricevere i favori di tale corteo e del Famiglio Deifico che lo guidava, pulivano completamente la propria abitazione, ordinavano e mettevano a posto letti e ogni cosa che si trovava in disordine. Preparavano poi la tavola per tali ospiti spirituali, lasciando da bere e da mangiare sul tavolo della cucina per tutta la notte. Durante la loro processione notturna il Corteo avrebbe mangiato, bevuto, danzato e cantato nella casa della persona, e il Famiglio Deifico, con la sua bacchetta, avrebbe toccato e benedetto ogni angolo dell’abitazione, così come avrebbe benedetto lo stesso cibo: il Corteo poteva infatti mangiare soltanto l’aspetto spirituale, leggero, del cibo, riempiendo di prosperità e altre virtù le rimanenze materiali. Al risveglio, la persona avrebbe conservato o mangiato il cibo benedetto durante la notte dal Famiglio e dal suo seguito. Questo tema, quello del Corteo delle Signore della Notte, secondo alcuni studiosi ha origine da quello della Caccia Selvaggia o Processione dei Morti. La Caccia Selvaggia era il corteo di spiriti di coloro che erano morti gloriosamente in battaglia secondo le credenze nordiche, gli Einherjar, assieme alle Valchirie, e guidato dalla figura di Odino o Wotan, che si diceva fosse visibile in alcune occasioni sul campo di battaglia. Questo tema si modificherà leggermente in epoca cristiana, diventando la Processione dei Morti, una processione appunto di spiriti di morti per morte violenta, suicidi, bambini non battezzati e persone che non erano state particolarmente malvage da meritarsi la dannazione eterna ma che non potevano nemmeno aspirare al paradiso (da tale concetto infatti poi si svilupperà quello di purgatorio). Questa credenza, pur essendo nata in seno al mondo germanico/nordico, si diffonderà ampiamente in Europa, grazie anche alla stessa predicazione dei preti cristiani, che, nel tentativo di eradicare tale credenza ottennero l’effetto opposto, diffondendola praticamente in tutto il continente. Diffondendosi, Wotan verrà sostituito da personaggi locali, primo tra tutti Hellequin (da “Helle König”, Re dell’Inferno, da cui deriverà poi la figura dantesca di Alichino e quindi quella da noi tutti conosciuta di Arlecchino). Dall’iniziale Caccia Selvaggia si creerà dunque un doppio corteo, uno tipicamente capitanato da una figura maschile, come Hellequin, che sarà la Processione dei Morti; e uno tipicamente capitanato da una figura femminile, come Diana od Erodiade, che sarà il Corteo delle Signore della Notte. Che i due cortei derivino da uno stesso tema è evidente dalla presenza di figure dell’uno a capo dell’altro in numerosi casi. Il Corteo delle Signore della Notte, inoltre, riceverà l’influenza delle credenze sulle Fate. In numerosi casi, infatti, la figura a capo delle Signore della Notte è anche la figura a capo delle Fate, pensiamo alle varie “Signore delle Fate”che comandano anche le streghe nel folklore e nei processi di diversi luoghi.
Tutta questa introduzione serve per farci capire come scegliere il nostro Famiglio Deifico.
Infatti, il Famiglio Deifico cambiava di regione in regione, anche se il tema europeo era lo stesso. Dipendeva dalle rimanenze locali, mentre il mito del Corteo era pan-europeo (anche e soprattutto grazie ai preti che nel tentativo di rimuoverlo l’hanno diffuso ancora di più dove non era conosciuto).
La scelta del Famiglio Deifico
Come capire, allora, a quale Famiglio Deifico legarsi?
Premettiamo innanzitutto che tale scelta deve essere una scelta ponderata: si tratta dell’intessere un legame con uno Spirito, un legame che probabilmente durerà per tutta la vita. Perciò la cosa non può assolutamente essere presa sotto gamba o alla leggera. Dopo aver compreso questo, la prima cosa da fare è vedere se vi sono stati processi per stregoneria nella nostra zona.
Solitamente i processi più utili sono quelli precedenti alla metà del 1500, perché all’incirca in questa data la Chiesa inizia ad associare stregoneria e diavolo e quindi rischiamo di trovare processi in cui a capo delle streghe vi è Satana e non più, ad esempio, Diana, Erodiade, la Signora del Gioco o altre figure ancora. Tali processi quindi sono completamente inutili ai nostri fini.
Analizzando tali processi, se presenti, e/o il folklore locale (ad esempio consultando libri di leggende popolari locali, soprattutto leggende legate alle streghe), dobbiamo fare attenzione a:
• i nomi delle figure a capo delle streghe;
• i nomi delle figure a capo delle Fate;
• i nomi delle figure a capo della Caccia Selvaggia/Processione dei Morti;
• i nomi di figure presenti nel folklore derivanti da Divinità pre-cristiane.
Una volta ottenuti tali nomi, in base alla regione che scegliamo come punto di riferimento (perché siamo originari di tale luogo, perché siamo nati lì, perché lo frequentiamo regolarmente o perché lo sentiamo a noi vicino) e alla chiamata che sentiamo verso una Divinità specifica di quelle che abbiamo individuato, effettuiamo la scelta del nostro Famiglio Deifico.

Il Tavolo delle Offerte

Adesso che abbiamo capito a quale Famiglio Deifico legarci, possiamo iniziare a ritualizzare con il Tavolo delle Offerte, che altro non è se non la tavola imbandita di cibo e bevande per il nostro Famiglio e il suo Corteo di cui abbiamo appena parlato. Ecco come prepararlo:
• Iniziamo pulendo accuratamente e ordinando la nostra intera abitazione (o perlomeno la stanza in cui effettueremo tale rituale, solitamente la cucina).
• Apparecchiamo la tavola della cucina (o in alternativa un altare, se non ci è possibile utilizzare la cucina e siamo obbligati a lavorare in altre stanze), mettendo una tovaglia pulita, disponendo tovaglioli, posate, piatti, bicchieri, una bottiglia di vino o altre bevande e un banchetto degno di un re (stiamo parlando di Dei, in fondo!), quindi un primo, un secondo, un contorno e un dessert o della frutta. Serviranno anche una o più sedie, in modo da non far stare in piedi i nostri ospiti.
• Dunque lasciamo per tutta la notte questa offerta per il nostro Famiglio Deifico e il suo corteo, recitando qualcosa del genere:
“[Nome del Famiglio], ti offro questo banchetto. Possa tu questa notte, assieme al tuo Corteo, entrare nella mia umile dimora che per te ho allestito, pulito e ordinato. Possiate mangiare il cibo che per voi ho preparato, bere il vino [o la bevanda scelta] che per voi ho disposto, danzare nella mia casa e dispensare le vostre benedizioni su di me, su questa mia abitazione e su tutti coloro che vi abitano! Ti supplico, inoltre, [nome], dopo aver consumato le qualità spirituali di questo cibo e di questo vino, possiate tu e il tuo Corteo riempirli di prosperità, in modo che domani, quando sarò sveglio, possa mangiare le loro rimanenze materiali e assimilare in me ogni bene che vi avrete instillato! Così sia!”
• Possiamo personalizzare ulteriormente aggiungendo candele per illuminare, ceri rappresentativi del nostro Famiglio Deifico, sue rappresentazioni o immagini, fiori, e così via. Queste sono modernizzazioni, certamente (forse salvo le candele per illuminare), ma se sentite di volerle inserire siete liberi di farlo, basta che siate consapevoli che si tratta appunto di modernizzazioni, e che la base resti l’offerta del banchetto.
• Al risveglio (o all’ora di pranzo), ci avvicineremo al tavolo imbandito, ringrazieremo il Famiglio Deifico, ci siederemo e mangeremo. Un esempio di frase da poter dire come ringraziamento è la seguente:
“[Nome del Famiglio], ti ringrazio per essere penetrato nella mia dimora, questa notte, assieme al tuo Corteo! Grazie per aver consumato le qualità spirituali di questo cibo e di questo vino [o la bevanda scelta] che per voi ho preparato! Grazie per aver fatto festa nella mia casa e soprattutto grazie per aver dispensato le vostre benedizioni su di me, sulla mia abitazione e su tutti coloro che la abitano! Grazie per aver riempito questo cibo e questo vino, dopo aver mangiato e bevuto, della prosperità e dell’abbondanza! Possa io assimilare la vostra benedizione mangiando le rimanenze materiali del banchetto che vi ho offerto! Possa io assorbire in me ogni bene che vi avete instillato! Così sia! Grazie, [Nome], grazie a te e al tuo Corteo!”
• Quindi mangiate e bevete, e quando avrete completato, ringraziate nuovamente il vostro Famiglio Deifico e il suo Corteo. Poi salutatelo e allontanatevi dalla stanza, dopo aver rimesso tutto a posto.

Quando eseguire l’offerta?

Il Famiglio Deifico, ricordiamolo, è un Famiglio. Il tema base del rapporto con il Famiglio è quello del nutrirlo, non perché abbia bisogno di offerte per sopravvivere (gli Spiriti sono immortali, in fondo!) ma perché in tal modo si può alimentare il legame tra sé e lo Spirito. Per questo motivo dovremmo trattare l’offerta e la sua frequenza come trattiamo il nostro rapporto con il cibo. Mangeremmo solo una volta al mese? Non credo proprio. Si racconta che in passato la strega nutrisse il suo Famiglio offrendogli qualcosa da mangiare almeno una volta al giorno.

FONTI:

• Stregoneria Italiana su Facebook

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